Ottobre: il mese dedicato all'Affidamento Familiare Durante il mese di Ottobre sono molte le attività e iniziative volte alla sensibilizzazione riguardo il delicato tema dell'affido familiare, una delle forme più alte di solidarietà umana e sociale.
1. Come vi siete avvicinati all’affido familiare? E com’è nata la vostra associazione? "A Marzo 2017 a causa di una brutta malattia ho perduto mia figlia Erika, che lavorava come assistente sociale. Quando stava male il suo pensiero era sempre orientato sui casi che aveva in carico e mi chiedeva aiuto per accompagnarla in ufficio appena sarebbe stata dimessa dall’ospedale. È così che poco dopo ho iniziato questo percorso di volontariato in una casa famiglia da 0-6 anni, che inoltre ospitavano delle giovani mamme con i propri figli. I primi tempi per me non è stato facile ma i sorrisi di quei bimbi e gli abbracci che mi regalavano quando mi vedevano arrivare in struttura mi hanno portato a dedicargli sempre più tempo. Con l’aiuto delle educatrici mi sono inserita con più serenità, così da coinvolgere anche mia sorella, la sua famiglia e mio figlio."
"Nel 2019 sono stata contattata dalla psicologa del Centro Affidi, la quale mi ha proposto di fare del volontariato anche nella casa famiglia accanto con ragazzini più grandi. Abbiamo iniziato a farci conoscere facendo merenda insieme, accompagnandoli anche a fare le varie attività pomeridiane, delle passeggiate passando delle ore insieme con normalità e leggerezza. Successivamente abbiamo coinvolto altri volontari e a fine anno abbiamo istituito l'Associazione “Amici di Erika Galligani Onlus ODV”, come famiglie d'appoggio con la collaborazione della Società della Salute della Valdinievole." Ha vissuto l’affido personalmente? Può raccontarci la sua esperienza? "Nel 2020 c'è stata una necessità di ospitare per poco tempo una ragazzina collocata nella casa famiglia e visto il buon rapporto che avevamo creato in precedenza, ho accettato in attesa che una famiglia affidataria più giovane si occupasse di lei. Non mi sono mai proposta come genitore affidatario in quanto ho due figli grandi, e sono single. All'inizio non è stato facile avere un’adolescente in casa h24 che sconvolgeva un po’ le mie abitudini. Era una nuova esperienza per me, per tutti noi, e sia mio figlio che mio nipote l‘hanno accettata dandole affetto e protezione. Mia sorella e mio cognato sono stati da subito molto presenti e sono diventati “gli zii”, e mio padre è diventato il “nonno”. Dopo quasi due anni che vivevamo insieme ho preso la decisione di continuare l’affido, nonostante tante perplessità e le paure, ma è stato più forte il desiderio di vederla crescere finalmente serena in questa grande famiglia piena di amore affinché possa essere in grado di sviluppare le proprie potenzialità e diventare autonoma." Che consiglio darebbe ad una famiglia che vuole approcciarsi al percorso dell’affido? "La scelta dell’affido non si fa solo con la ragione, occorre mettere il cuore. Accogliere un figlio di una famiglia in difficoltà è dare un ‘opportunità di crescita dandogli l‘affetto e la serenità di cui ha bisogno. Tutto questo è un grande atto di amore e non deve essere di possesso." Ottobre è il mese dedicato all’affido. Che tipo di iniziative si organizzano sul territorio? "Ottobre è il mese dedicato all’affido e sul nostro territorio presso il Centro Affidi di Buggiano ci sono persone professionali e preparate sempre disponibili per avere chiarimenti e informazioni." Vieni a trovarci alla Casa dell'Affido!📍 Via Falciano, 23 Buggiano
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Ottobre: il mese dedicato all'Affidamento Familiare Durante il mese di Ottobre sono molte le attività e iniziative volte alla sensibilizzazione riguardo il delicato tema dell'affido familiare, una delle forme più alte di solidarietà umana e sociale.
1. Esistono diverse forme di affido, riesce a spiegarci meglio di cosa si tratta e quali sono le differenze?"L'affidamento può essere consensuale, quando c' è il consenso della famiglia naturale o giudiziale quando è il Tribunale per i minori a disporlo. Può essere a tempo parziale o full time. Il tutto ruota intorno al bambino e a quelle che sono le sue necessità. In tutti i casi il Servizio Sociale coadiuvato dagli operatori del centro affidi, segue tutto il progetto, affiancando e sostenendo la famiglia affidataria, la famiglia naturale ed il minore." 2. Che caratteristiche deve avere la famiglia affidataria? Viene fatta una preparazione per gli aspiranti affidatari?"L'affidamento familiare può essere fatto da chiunque, coppia, singole, con o senza figli e senza limiti di età. Non è prevista neppure una differenza minima o massima di età tra gli affidatari e il minore . Non sono necessarie doti eccezionali, basta avere desiderio di accogliere un bambino e di sostenere la sua famiglia che si trova in un momento di difficoltà; è fondamentale avere disponibilità e motivazione perché l'affido è una scelta arricchente e al tempo stesso impegnativa. E' necessaria una disponibilità affettiva, una volontà di tenere per mano un bambino per un tratto di strada, più o meno lungo. Il Centro Affidi accoglie le disponibilità e inizia un percorso di conoscenza e valutazione attraverso colloqui di approfondimento. Fondamentale è l'abbinamento tra il bambino e la coppia o la singola persona." 3. Come vengono aiutate da SdS Valdinievole le famiglie affidatarie? Se vengono supportate in che modo? E fino a quando?"Gli affidatari vengono seguiti per tutta la durata del progetto dagli operatori del Centro Affidi (A.s. e psicologo) sia tramite colloqui di supporto individuali che tramite i gruppi di auto-aiuto organizzati mensilmente , ai quali partecipano non solo gli affidatari ma anche, in contemporanea, i bambini . I genitori affidatari hanno diritto a tutti i sostegni previsti per i genitori naturali e adottivi (Assegni familiari, congedi lavorativi etc.). Viene inoltre fornito alla famiglia un contributo economico." 4. Quando si conclude Il percorso di affido? La famiglia può ancora vedere il bambino? Cosa succede?"Il progetto di affido ha una durata di due anni, prorogabile, nel caso in cui le difficoltà della famiglia non siano risolte in questo periodo. Quando il progetto si conclude il bambino farà rientro presso la sua famiglia naturale mantenendo , nella maggior parte dei casi, un rapporto significativo con la famiglia affidataria. Accogliendo e accettando il bambino e la sua storia non sarà difficile separarsi da Lui se si comprenderà che questo è il suo bene."
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AutoreCentro Affidi Valdinievole Archivio
Ottobre 2022
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